A NATALE SIAMO IN ASCOLTO

Telefono Amico Italia accoglie e ascolta emozioni tutto l’anno perché i contenuti del cuore non conoscono calendario né stagioni. Ma il Natale è un momento speciale -luminoso oppure cupo- in cui le relazioni, le presenze e le assenze assumono un valore e un peso particolare. Telefono Amico apre questo blog come spazio libero, per dare voce a chi vuole esprimere le proprie emozioni legate alle festività natalizie. Come ogni blog, sarà un diario quotidiano che ci porterà fino al 25 dicembre, e oltre, fino al 6 gennaio: ogni giorno una proposta di riflessione che ciascuno potrà commentare, sviluppare, arricchire. Grazie a tutti coloro che vorranno partecipare a questo cammino!

4 gennaio 2011

OSTACOLI


Un contatto (desiderato, cercato o casuale) può diventare una comunicazione.
Una comunicazione vera può essere immediata o aver bisogno di carburare, essere agevole o faticosa... Per aiutarla, occorre sgombrare la strada da ostacoli più o meno consapevoli. E da entrambe le parti, beninteso: sia che vogliamo ascoltare, sia che vogliamo essere ascoltati.

Gli ostacoli sono molti... Per esempio:

la distrazione (il telefono, la TV, un passante, un pensiero...)

"secondo me..." (quanta fretta a dire la propria opinione!)

"io invece...", "anche a me è successo...", "se fossi in te, farei così...", "secondo me..." (difficile mettersi da parte per far posto all'altro, facilissimo dare i consigli che a noi sembrano perfetti ma all'altro possono risultare del tutto inutilizzabili)

"hai ragione", "lui/lei ha sbagliato, è stato/a sciocco/a, superficiale, aggressivo/a, ecc." (i giudizi "etichettano" senza scampo azioni e persone)

"dimmi qualcosa in più! che cos'hai detto? che cos'ha fatto?" (la curiosità incalza l'altro con domande focalizzate su aspetti concreti che magari per l'altro non sono importanti o che preferisce non raccontare)

"non sarà niente, non preoccuparti..." (se non fosse niente non me ne parlerebbe: riconosciamo ciò che è importante per l'altro)

"certe cose non si fanno... poi non ci si può stupire delle conseguenze o delle reazioni..." (moralizzare serve a poco, sicuramente non a far star meglio l'altro, che magari sa già tutto quello che stai pontificando o semplicemente la pensa in tutt'altro modo)

"hai fatto benissimo, certo!" (assecondare non aiuta l'altro a ripensare criticamente alle sue scelte: lo blocca in ciò che ha già fatto e non è affatto detto che sia la scelta migliore)

"se fai questo, succederà quest'altro" (le nostre previsioni, anche le più logiche, non servono a nulla se sono costruite sulle nostre visioni, esperienze e percezioni, non su quelle dell'altro).

L'altro ha bisogno di SPAZIO. A volte, di silenzio...

4 commenti:

Lia ha detto...

.... e nella comunicazione con chi soffre può insorgere a volte un ulteriore ostacolo... chi sta male è spaventato, deluso, ferito e può facilmente risultare aggressivo e
suscitare risentimento...
spesso però è solo un modo di abbaiare contro al mondo che gli sembra ostile e minaccioso...

Poeta x caso ha detto...

Ho conosciuto un angelo
Un angelo ribelle
Un angelo guerriero
Cuore di piombo
e corazza d’acciaio
L’armatura pesava
La lotta lo sfiniva
Gli ho sottratto la spada
a mani nude
La lama mi ha ferito
ed il mio sangue
forse l’ha stupito
Allora si è fermato
Allora finalmente ha riposato
Allora dolcemente l’ho cullato
Cosa ne sanno gli altri
di tutte le battaglie combattute
vinte o perdute
Di quanto siano immense
le ali di un pensiero
che ti porta
a raccogliere le stelle
Conosco le parole del silenzio
Le ho imparate quel giorno
in poche ore
che un angelo
ha dormito sul mio cuore

Anonimo ha detto...

che peccato nno avere l'opzione "like" di facebook, su questo blog! altrimenti, sarebbe tutto per te, Poeta x caso! grazie dei tuoi versi!

Eleonora ha detto...

Come si può non comunicare?Anche il silenzio è comunicazione,lo sguardo.,la postura,la gestualità, in qualunque senso essi vadano,sono comunicazione, molto spesso però noi comunichiamo solo con noi stessi perchè non sappiamo incontrare l'altro,accettarlo nella sua totalità senza esprimere giudizi,siamo tutti proiettati dentro il nostro ego perchè abbiamo molta paura di scoprire nell'altro noi stessi....