A NATALE SIAMO IN ASCOLTO

Telefono Amico Italia accoglie e ascolta emozioni tutto l’anno perché i contenuti del cuore non conoscono calendario né stagioni. Ma il Natale è un momento speciale -luminoso oppure cupo- in cui le relazioni, le presenze e le assenze assumono un valore e un peso particolare. Telefono Amico apre questo blog come spazio libero, per dare voce a chi vuole esprimere le proprie emozioni legate alle festività natalizie. Come ogni blog, sarà un diario quotidiano che ci porterà fino al 25 dicembre, e oltre, fino al 6 gennaio: ogni giorno una proposta di riflessione che ciascuno potrà commentare, sviluppare, arricchire. Grazie a tutti coloro che vorranno partecipare a questo cammino!

20 dicembre 2010

EMOZIONI VS INDIFFERENZA?

Il periodo di Natale sembra un frammento di anno dedicato alle emozioni, alla riscoperta delle emozioni infantili, quelle che accompagnavano il risveglio e la corsa sotto l’albero, incontro ai regali tanto desiderati.
Così ci viene da più parti proposto: forse una sorta di “oasi” ritagliata in un contesto dominante di diverso genere, caratterizzato da un'anestesia del cuore, da un sonno profondo del sentire generato da saturazione di stimoli, sfinimento, esasperazione, disincanto, delusione…


Il sonnambulo è decisamente una figura grigia. E, unitamente ai suoi epigoni contemporanei, come l’indifferente, consegnato a rappresentare una cultura – la nostra- della freddezza e della distanza. La diagnosi sembra impietosa: oggi l’individuo è senza passioni. Una convenienza calcolata ha preso il loro posto. Un calmo interesse governa i rapporti umani. Sul coinvolgimento cala il sipario. Al sentire è stata messa la sordina. Sicché la fonte delle emozioni pare essersi inaridita. Per di più il cittadino appare stanco. Poco propenso all’impegno e all’apertura verso il mondo.

Adriano Zamperini, L’indifferenza, Torino, Einaudi, 2007

E l'intorpidimento del cuore può portare così lontano dalla relazione autentica con gli altri, così lontano da determinare una vera e propria violenza.


12 commenti:

Unknown ha detto...

credo che la vostra sia un'attività importantissima, davvero in un mondo globalizzato la solitudine è uno dei problemi più diffusi.
Auguro a tutti un po' di serenità

Lia ha detto...

io credo che molto spesso sia
la paura a farla da padrona... paura di essere giudicati, di essere respinti, di essere ridicoli se mostriamo le nostre emozioni... dentro c'è tutto un mondo che fatichiamo a mostrare... è così che ci si barrica e ci si nasconde... è così che si perdono le occasioni di vivere la gioia delle relazioni autentiche... poi arriverà pietosamente anche l'anestesia dei sentimenti a farci credere che non soffriamo più...

Anonimo ha detto...

L'indifferenza è così diffusa e fa parte di tutti noi che quasi non ci accorgiamo più degli "altri" che incontriamo ogni giorno sul luogo di lavoro, sulla strada, nei bar...
Ma dobbiamo riflettere sul fatto che nessuno può vivere da solo!

Anonimo

Anonimo ha detto...

a volte nn ci accorgiamo neanche di chi ci sta molto vicino... in teoria! esistono coppie e famiglie molto... silenziose (emotivamente, intendo). va bene parlare della spesa, delle lampadine da cambiare, della giornata lavorativa o scolastica ma... tutto qui??? e poi i compagni, le mogli, i mariti e i figli cambiano, nn ci si riconosce + ed è tutto un dare la colpa agli altri.

Anonimo ha detto...

Ciao! Secondo me, però, ci sono tante persone che pretendono un'attenzione esagerata, al limite della paranoia. La vita è fatta da tante cose pratiche e ognuno ha anche una sensibilità più o meno spiccata oppure si può anche capire che star dietro a tutti è impossibile!

Anonimo ha detto...

rispondo a Lia: sicuro, essere indifferenti può difendere, anche in modo efficace, anche inconsapevole. vivere a metà è una scelta come un'altra. ma non fa onore al dono della vita, che nasce pieno, a tutto tondo, e che dovremmo alimentare, non potare! JACKO

Robin ha detto...

l'indifferenza sonnecchia al fondo dell'animo umano, pronta ad emergere per servire la nostra comodità, per conformarsi al nostro scarso coraggio. ce lo ricorda il grande moravia, con il suo celeberrimo romanzo (eravamo nel 1929, ma che importa? parliamo di temi senza età)... le emozioni, nostre e altrui, possono fare molto male; ogni tanto ci chiediamo: ma chi me lo fa fare?

serenity ha detto...

Jako, dovremmo alimentare il dono della vita a tutto tondo? Certo,facciamolo!!! con un gesto semplice come salutare la prima persona che incontriamo anche se non la si conosce. Potrà rispondere,meravigliarsi che un estraneo lo saluti, oppure mostrare indifferenza. Ma così avremo avviato un meccanismo virtuoso di reciproco riconoscimento. Ti pare poco? Buon Natale

Anonimo ha detto...

Ciao! Di questo cosa ne pensate? (Se non funziona il link fate copia e incolla dell'indirizzo della pag web)

http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=18&IDalbum=33555&tipo=VIDEO

Vi emoziona??? New generation.... Bye! GiGi

m ha detto...

Dicono che una fine può essere un inizio.
Sento come se fossi stato sepolto,
eppure sono ancora vivo mio malgrado.
E’ come un brutto giorno che non finisce mai.
Sento il caos intorno a me,
una cosa che non cerco di negare.
Meglio che io impari ad accettarlo.
Ci sono cose nella mia vita
che non posso controllare
Dicono che l’amore sia solo una piaga,
non so nemmeno cosa sia l’amore.
Troppe lacrime devono essere cadute.
Non sai che che sono molto stanco di tutto ciò.
Ho conosciuto incantesimi dal terrore vertiginoso.
scoprire le parole segrete che non dirò.
Qualunque cosa sia non è nominabile.
C’è una parte del mio mondo
che sta svanendo.
Sai, non voglio essere intelligente.
brillante oppure superiore.
Vero come il ghiaccio, vero come il fuoco.
Ora so che una brezza
può spazzarmi via.
Ora so che c’è molta più dignità
nella sconfitta che nella vittoria più radiosa.
Sto perdendo l’equilibrio sulla corda tesa.
Dimmi ti prego, dimmi ti prego…
se mai dovessi sentirmi meglio,
ricordami di passare un po’ di piacevole tempo con te.
Puoi darmi il tuo numero?
Quando è tutto finito ti farò sapere.
Tienti stretta ai bei giorni,
ma sto nutrendo il nemico,
sono in lega col nemico.
Incolpami per quanto sta accadendo.
Non riesco a tentare, non riesco a tentare…
Nessuno sa dei momenti difficili
che ho attraversato.
Se la felicità è venuta, ho perso la chiamata.
I giorni burrascosi non sono finiti.
Ho provato ed ho perduto.
ora penso di star pagandone il prezzo.
Adesso ho visto cadere tutti i miei castelli,
erano fatti di polvere, dopotutto.
Un giorno tutto questo casino mi farà ridere
Non posso aspettare, non posso aspettare…
Se mai dovessi sentirmi meglio,
ricordami di passare un po’ di tempo piacevole con te.
Puoi darmi il tuo numero?
Quando è tutto finito ti farò sapere.
E’ come se qualcuno avesse preso il mio posto.
Non facevo nemmeno il mio proprio gioco.
Le regole sono cambiate, bè, non lo sapevo.
Ci sono cose nella mia vita che non posso controllare.
Sento il caos intorno a me,
una cosa che non cerco di negare.
Meglio che io impari ad accettarlo.
C’è una parte della mia vita
che se ne andrà.
Scura è la notte, freddo il suolo
nella solitudine circolare del mio cuore,
come uno che si sforza di scalare una collina.
Non sono sicuro di venirne fuori, non so come.
Dicono che una fine può essere un inizio.
Sento come se fossi stato sepolto,
eppure sono ancora vivo.
Sto perdendo l’equilibrio sulla corda tesa.
Dimmi ti prego, dimmi ti prego…
Se mai dovessi sentirmi meglio.
ricordami di passare un po’ di piacevole tempo con te.
Puoi darmi il tuo numero?
Quando è tutto finito ti farò sapere.

Anonimo ha detto...

le emozioni fanno "vivere e crescere" sia la singola persona che l'umanita intera, l'indifferenza "uccide e ci rende meno umani"
il Natale è la culla di tutte le emozioni, non trasformiamolo in indifferenza! Risvegliamoci...

Anonimo ha detto...

le emozioni, saper interpretare le proprie emozioni... e se ci limitassimo a viverle le emozioni? è davvero così importante parlare e capire sempre tutto? io sono per liberare la parte irrazionale...